Rimedi all’acido lattico e crampi

La vita, se le dai fiducia e un po’ di spago, ti porta altrove, dove mai avresti immaginato di trovarti. Su un campo da rugby, per esempio.
Tanto divertimento, ma altrettante regole e strategie di gioco, che presuppongono una allenata preparazione atletica. Ci vuole fiato, insomma.
Sollecitazioni muscolari e articolari. Un trionfo di acido lattico e, ahimè, qualche crampo.
E’ indubbio che una buona alimentazione sostenga e potenzi la performance sportiva.
Certamente servono zuccheri che danno energia, proteine che ristrutturano fibre e tessuti stressati dall’impegno fisico, sali minerali e vitamine per reintegrare quelli persi in allenamento.
Ma come smaltire velocemente l’inondazione di acido lattico o risolvere un crampo improvviso ?
L’acido lattico è una sostanza tossica, prodotta da intensa sollecitazione muscolare, che ostacola il movimento spontaneo della muscolatura interessata, perché lo rende doloroso.
Il rimedio è un bagno caldo, con sale e rosmarino: il calore dell’acqua provoca una vasodilatazione della circolazione e una maggiore irrorazione sanguigna, aumentando così gli scambi cellulari e favorendo l’eliminazione delle tossine. Il sale facilita ulteriormente gli scambi di membrana e quindi aiuta a smaltire le tossine circolanti, mentre il rosmarino esercita un’azione rilassante sulla muscolatura indolenzita.
Evitare di conseguenza bagni freddi, che provocano vasocostrizione della circolazione profonda e periferica e impediscono la rapida eliminazione dell’acido lattico. Utili, invece, dopo il bagno caldo.
E quando nel bel mezzo dell’attività sportiva il movimento si blocca, abbiamo a che fare con un crampo muscolare. Il muscolo si contrae improvvisamente e involontariamente, e la parte interessata si irrigidisce. Può essere causato dalla scarsa irrorazione sanguigna, o da insufficiente potassio o calcio nel sangue, o dall’accumulo di acido lattico.
E’ sufficiente intervenire mettendo un briciolo di sale fino marino o un granello di sale grosso marino sotto la lingua, per ristabilire nell’organismo l’equilibrio degli elettroliti, ovvero delle sostanze conduttrici di elettricità.